Seppur ancora addolorati per la morte di Vittorio Fagioli, storico portavoce della Rete No Geotermia Elettrica Speculativa ed Inquinante, l’Associazione Amici della Terra Onlus si è ritrovata sull’Aviosuperficie dell’Alfina, splendida “terra di mezzo” che unisce un cuneo di alto viterbese (frazione di Torre Alfina, Comune di Acquapendente) con i primi comuni dell’Orvietano.
L’incontro è stato organizzato per un sit-in contro le mega torri eoliche dell’impianto H019 Castel Giorgio. La giornata si è poi conclusa con una splendida visita al Bosco del Sasseto, ma ciò che ha preceduto l’escursione – le idee e le riflessioni condivise – è stato ancora più significativo.
Durante la passeggiata verso la Torraccia, i responsabili dell’associazione hanno evidenziato la volontà di richiamare l’attenzione sulla minaccia che incombe sull’altopiano:
il progetto di un impianto eolico presentato dalla Società Gruppo Visconti, che prevede l’installazione di 8 mega-aerogeneratori alti 200 metri, pari a quattro volte l’altezza del Duomo di Orvieto, insieme alle opere connesse. A questo progetto si stanno aggiungendo ulteriori iniziative: impianti fotovoltaici, agrivoltaici e sistemi di accumulo, che rischiano di trasformare un suggestivo altopiano in un vero e proprio distretto energetico.
L’alta partecipazione all’invito dimostra una crescente preoccupazione per un progetto che presenta numerosi profili di insostenibilità ambientale. Ai presenti sono state illustrate nel dettaglio le criticità e si è avviato un confronto sul futuro dell’Alfina, un territorio di grande valore paesaggistico che rischia di essere convertito in un’area industriale.
L’associazione ha annunciato che nel mese di novembre si terranno diversi incontri presso il Bar Asterix di Castel Giorgio, insieme al neonato Comitato Alfina Viva, per predisporre le osservazioni al progetto da presentare al Ministero dell’Ambiente e per elaborare una Carta dell’Alfina: un documento volto a valorizzare le emergenze storiche, culturali, naturalistiche e paesaggistiche del territorio, al fine di tutelarlo da interventi incompatibili con la sua identità.
«Non ci resta che invitare istituzioni, cittadini e associazioni a unirsi in questa azione di tutela» dichiarano i rappresentanti, «per preservare un territorio unico nel suo genere, che merita di essere protetto e valorizzato, non distrutto».
La presidente dell’associazione, Dott.ssa Monica Tommasi, sottolinea come «sia venuto il momento di fermare questi impianti. Non possiamo più accettare che la pianificazione e la trasformazione di un territorio vengano di fatto completamente delegate agli operatori delle rinnovabili, il cui scopo è massimizzare i profitti grazie alle allettanti tariffe incentivanti pagate in bolletta da famiglie e imprese italiane. Diciamo basta a questo far west destinato a minare profondamente l’immagine del Cuore Verde d’Italia.»
Il Presidente Nazionale dell’Aero Club d’Italia, Stefano Arcifa, e il presidente dell’Associazione Modellistica Orvieto, Emanuele Iannone, presenti all’appuntamento, hanno infine espresso «la volontà di attivarsi per contrastare il progetto e salvaguardare l’aviosuperficie e l’intero altopiano dell’Alfina».
